martedì 12 ottobre 2010

Il settimo giorno e il secondo pane


E alla fine il pane s'è fatto!!! Allora, la lievitazione alla fine è durata non 4 ore ma tutta la notte. Infatti all'1 di notte l'impasto non era ancora cresciuto e ho pensato bene di dargli tutta la notte, al sicuro calduccio del mio armadio, per gonfiarsi e farsi bello.
Stamattina infatti la pasta aveva raddoppiato di volume. Ho infornato a 220°C per 20 minuti poi ho abbassato la temperatura a 190°C per altri 30-35 minuti.
Il pane ha una crosta deliziosa, croccante, forse solo un tantino troppo colorata. Si sente l'acidino della pasta madre, ma con il tempo migliorerà ;-) Sono soddisfatta :-)

lunedì 11 ottobre 2010

il sesto giorno e il primo pane

Il primo pane, come si vede dalla foto, è stato un disastro! L'impasto è lievitato pochissimo, tutto sbilanciato in quella fessura profonda sul fianco. Penso che il passaggio notturno in frigorifero sia stata sicuramente una delle cause principali di questa lievitazione difettosa.

Comunque sono ripartita da capo e così stamattina ho sciolto i 300 g di pasta madre che avevo messo da parte in 500 g di acqua tiepida e poi li ho mescolati con 800 g di farina (400 g di farro integrale + 400 g di grano tenero tipo 0) lasciando l'impasto un pochino grossolano. Ho coperto con la pellicola trasparente e la sciarpa di lana e ho messo a lievitare nell'armadio :-)


la pasta acida come si presentava alle 20.30

Alle 20.30 ho ripreso l'impasto che aveva raddoppiato di volume, tutto bello spumoso, e ne ho tolti 300 g che ho messo in frigorifero e che saranno la pasta madre del prossimo pane. Il resto dell'impasto l'ho mescolato con 200 g di farina di farro integrale e 50 g d acqua tiepida in cui avevo sciolto 1 cucchiaino abbondante di sale. Ho lavorato per qualche minuto la pasta e poi l'ho separata in due pezzi che ho messo a lievitare in due stampi da plumcake. Ho coperto con la pellicola trasparente e con la solita sciarpa di lana. Lascio lievitare per 4 ore.

domenica 10 ottobre 2010

Pasta madre: quinto giorno

Alle 10.30 di mattina mescolo 300 g di pasta madre con 600 g di acqua tiepida.
In una ciotola capiente verso 800 g di farina (400 g farro + 400 g grano tenero tipo 0) e aggiungo la miscela di pasta madre e acqua. Mescolo prima con un mestolo e poi finisco di impastare con le mani (sempre dentro la ciotola).
L'impasto finale e morbido ma compatto.
Copro con la pellicola e rimetto nell'armadio coprendo anche con una sciarpa di lana (dentro casa comincia a fare più freschino ;-).

Alle 22.30 prelevo 300 g dell'impasto, lo metto in un recipiente, lo copro con la pellicola trasparente e lo metto in frigo nello scompartimento in basso.
Al resto dell'impasto, sempre nella ciotola, aggiungo 200 g di farina (100 g di farro integrale + 100 g di grano tenero tipo 0) e 50 g di acqua tiepida in cui ho sciolto 1 cucchiaino di sale. Mescolo e poi verso l'impasto sulla spianatoia ben infarinata e lavoro per qualche minuto sfarinando spesso. Divido l'impasto in due parti e le metto a lievitare in due stampi da plum cake, copro con la pellicola trasparente e metto in frigorifero dove rimarranno fino a domani mattina.

N.B. Il profumo della pasta madre era buono, era un acido leggero e morbido. Anche l'impasto messo a lievitare aveva un odore molto gradevole, delicato, di sole e aria buona.

Pasta madre: quarto giorno

La pastella dopo 72 ore di fermentazione

Alle 9 ripeto l'operazione del giorno precedente: aggiungo 50 g di farina di farro e 50 g di acqua tiepida, mescolo, copro e rimetto nell'armadio.

N.B. Nel pomeriggio ha avuto una fertilissima conversazione con un caro amico che conosce bene la panificazione a pasta acida. Tra le varie informazioni mi ha suggerito di tornare all'uso della pellicola trasparente per la copertura della ciotola: trattiene meglio l'umidità della pasta.



la pastella dopo essere stata mescolata con l'aggiunta di farina e acqua

venerdì 8 ottobre 2010

pasta madre: terzo giorno

Nella foto appare la pastella dopo 48 ore di lievitazione. L'odore di fermentazione è delicato ma netto.

Alle 9 di mattina ripeto lo stesso procedimento del giorno prima.
Per coprire la ciotola, però, sostituisco la pellicola trasparente con un bel canovaccio di cotone. Mi spinge una motivazione estetica: preferisco la stoffa alla plastica. Anche la fermentazione preferirà il filtro morbido del cotone alla superficie impermeabile della pellicola? Ignoro ancora i meccanismi del processo... staremo a vedere :-)

giovedì 7 ottobre 2010

Pasta madre: secondo giorno


La foto mostra la pastella dopo 24 ore di lievitazione

Alle 9 di mattina ho tirato fuori la pastella dall'armadio e le ho aggiunto 50 g di farina di farro e 50 g di acqua. Ho mescolato bene, coperto e rimesso nell'armadio ;-)

mercoledì 6 ottobre 2010

Pasta madre: primo giorno


Alle 9 di mattina ho cominciato la preparazione della pasta madre.

In una ciotola di vetro ho mescolato 100 g di farina di farro con 100-120 g di acqua tiepida.
Ho coperto con la pellicola trasparente (lasciandola un po' lenta per far passare l'aria) e l'ho messa al riparo da correnti nell'armadio ;-)